Pazza idea: portare i soldi lontano dal mare, puntare forte sui paesi che cercano di fermare il declino e lo spopolamento, investire sul passato della Sardegna, per trovare il futuro. Venti milioni di euro pronti in cassa con un obiettivo: trasformare il centro storico di Tempio in un albergo diffuso a cinque stelle. Per la stessa clientela degli hotel di lusso della Costa Smeralda.

Acquistando e riqualificando gli edifici più antichi, secondo i dettami della bio edilizia. Ci crede il finanziere lombardo Michele Ragazzi (ex gestore di fondi speculativi), che sta cercando altri paesi nell'Isola dove portare avanti la stessa operazione.

SI PARTE DA TEMPIO - Il primo step è la Gallura, ma i collaboratori di Ragazzi lavorano per altri due poli dell'investimento, la Barbagia (si parla di Oliena e Desulo) e probabilmente il Sulcis.

Michele Ragazzi (manager e finanziere, da 25 anni a Londra, un legame forte con l'Isola) ha spiegato il progetto agli amministratori comunali tempiesi. E in questi giorni sono iniziate le trattative per l'acquisto di una decina di antichi edifici.

SESSANTA CAMERE - Il piano, denominato "Turismo a metro cubo zero" ha un cronoprogramma definito: realizzazione a Tempio di venti camere e del ristorante con la cantina e l'area relax in un arco di tempo di 36 mesi; quindi cantieri per ulteriori quaranta camere in altri quattro anni. Sessanta camere in sette anni di lavoro, per settemila metri cubi recuperati.

La struttura conta di ospitare trentamila visitatori l'anno. I partner di Ragazzi sono il professionista Andrea Azara e l'avvocato Giovanna Cannas, di fatto gli ideatori del progetto. Insieme a loro ci sono, Lorenzo Camillo, collaboratore storico del principe Karim Aga Khan, uno dei più importanti operatori immobiliari d'Europa e la fondazione "Adelasia di Torre" dell'imprenditore Renato Azara. Il fornitore per i sistemi bio edili è l'azienda Edizero di Guspini e l'impresa capofila è Naturalia. Ragazzi ha chiesto che l'operazione sia sarda, dalla testa ai piedi.

E sono partner anche l'Associazione geometri italiani consulenti ambiente territorio (Agicat) e l'Associazione nazionale architettura bioecologica (Anab).

"UNA SFIDA, NON UN AZZARDO" - Giovanna Cannas, ideatrice del progetto, insieme al compagno Andrea Azara, non vuole sentire la parola azzardo: "No, ci sono i presupposti per il successo del progetto. Diciamo che è una sfida. L'investitore è pronto a fare la sua parte. Il resto dipende da noi".

L'EDITORIALE DEL DIRETTORE:

© Riproduzione riservata