La Corte Costituzionale federale tedesca ha deciso di chiedere alla Corte di giustizia europea un giudizio sulla legittimità del programma di quantitative easing promosso nel 2015 dalla Bce per sostenere l'inflazione nell'area dell'euro.

Il cosiddetto "alleggerimento quantitativo" (o quantitative easing) consiste nell'acquisto di titoli di Stato e di altro tipo da parte dellle banche per immettere nuovo denaro nell'economia europea, incentivare i prestiti bancari nei confronti delle imprese del Vecchio Continente e dunque far crescere l'inflazione.

Il presidente della corte federale di Karlsruhe, Andreas Vosskuhle, ha affermato che "esistono ragionevoli motivi" per credere che l'acquisto di titoli di Stato, il Public Procurement Sector Purchasing Program, sia stato illegale, e abbia violato il divieto di finanziare direttamente gli Stati, oltre i limiti del mandato della Banca centrale europea.

La Commissione europea è invece convinta che la Bce abbia agito "sulle basi e nei limiti dei Trattati, con l’acquisto di bond di stato sul mercato secondario, nell'ambito delle proprie operazioni di politica monetaria", ha fatto sapere la portavoce per gli Affari economici e finanziari Annika Breidthardt.

IL MINISTRO DELLE FINANZE TEDESCO DIFENDE DRAGHI - "Non condivido questo parere. Credo che il mandato sia stato rispettato".

Con queste parole il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha preso le difese del presidente della Bce Mario Draghi, commentando in una conferenza stampa le riserve espresse dai giudici della corte costituzionale tedesca sull'acquisto di bond attraverso il quantitative easing.

(Redazione Online/F)

© Riproduzione riservata