Scongiurata la fermata degli impianti al termine una giornata da incubo per gli operai della Portovesme srl. Dopo il no della Regione nella Conferenza dei Servizi di Roma per depositare i rifiuti nelle vasche interne dello stabilimento, ieri mattina l'amministratore delegato Carlo Lolliri ha annunciato a tutti i livelli sindacali che dal primo agosto la Glencore si vedeva costretta a fermare gli impianti di Portovesme. Un annuncio choc per i 1200 lavoratori che già immaginavano il blocco della produzione.

LA TRATTATIVA - Dopo il no della Regione a Roma la situazione è precipitata, quindi in mattinata l'annuncio della fermata, con i sindacati che si oppongono alla chiusura e chiedono di trovare altre soluzioni, ma con gli impianti in marcia. Lo scenario si capovolge nel pomeriggio, durante l'incontro tra Lolliri e il presidente della Regione Francesco Pigliaru a Villa Devoto.

LA SVOLTA - Poco prima delle 17.30 la comunicazione tanto attesa: la Portovesme srl non fermerà gli impianti, la decisione è ritirata. "Nel corso della riunione - si legge in una nota - la Regione ha dato massima disponibilità per individuare percorsi idonei a trovare soluzioni funzionali in questo periodo di transizione".

IL VERTICE - Martedì prossimo si terrà la prima riunione della task force, guidata dalla Zinzula e da Lolliri, e composta da tecnici regionali e della Portovesme srl. "Scongiurata la fermata degli impianti - dicono i sindacati - resteremo vigili affinchè tutto si risolva in tempi brevi".
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