Gli italiani guadagnano meno di venti anni fa.

A fare le pulci all'economia del Belpaese è il Fondo Monetario Internazionale, che individua in una ripresa, quella dopo la crisi finanziaria, "troppo debole" il maggiore problema dell'Italia.

Ed è proprio la retribuzione degli italiani ad essere troppo bassa secondo l'Fmi: calata durante la crisi, "non ha ancora raggiunto i ritmi di crescita dei principali Paesi dell'area euro".

Gli economisti ci suggeriscono di riformare la contrattazione, di lasciar perdere quella a livello nazionale e svilupparla a livello aziendale: "Questa misura - spiegano - potrà portare l'occupazione a crescere di quattro punti percentuali".

In caso contrario impiegheremo almeno altri 10 anni per riportare le retribuzioni ai livelli del 2007.

Article IV, questo il nome del rapporto che accende i riflettori sull'Italia, apprezza alcuni tentativi riformatori fatti dagli ultimi governi, ma ammonisce: "Servono sforzi politici più ambiziosi per ridurre ulteriormente gli squilibri".

L'istituzione guidata da Christine Lagarde ribadisce inoltre le stime di crescita del nostro Paese: il Pil salirà dell'1,3% nel 2017, poi +1% nel 2018, +0,9% nel 2019 e ancora +1% nel 2020.

Siamo al "terzo anno di ripresa moderata", spiega Fmi, tuttavia i "rischi sono sognificativi", e sono legati a "incertezze politiche, eventuali battute d'arresto al processo di riforma, e infrazioni finanziarie".

(Redazione Online/L)
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