Entro il mese a Roma, al ministero dello Sviluppo economico sarà convocato il vertice per affrontare la drammatica vertenza Ottana.

I lavoratori di Ottana Polimeri e Ottana Energia, in cassa integrazione in scadenza, dettano le condizioni. "La nostra aspettativa - scrivono i lavoratori in un documento - è di avere garanzie sul piano industriale e sugli investimenti nell'intero sito, sia a livello produttivo che ambientale, consolidando e incrementando l'occupazione. Per questo occorre concentrare le risorse disponibili su obiettivi concreti che siano in grado di valorizzare il comparto chimico e salvaguardare gli interessi di tutti i lavoratori".

Per i lavoratori il Governo deve sostenere il sistema industriale e garantire il rispetto degli accordi. "Non sarà pertanto più tollerata - scrivono i lavoratori - la concessione di finanziamenti pubblici (in qualunque forma) a gruppi imprenditoriali che si sono caratterizzati per aver distribuito cassa integrazione, disoccupazione e precariato".

I lavoratori chiedono che venga individuato un equilibrio tra la Regione, il Consorzio industriale, Terna ed Eni e la parte privata, evitando che si creino delle posizioni di dominio che possono ostacolare nuovi insediamenti nell'area industriale.

"Non deve ripetersi ciò che è già avvenuto con il Contratto d'Area - è scritto nel documento -. Il sostegno all'imprenditoria ad Ottana è imprescindibile, per chi intende impegnarsi in questo territorio devastato dalla disoccupazione, il tutto deve essere però vincolato ad impegni chiari e legalmente stringenti sul tema della piena occupazione, del rientro a lavoro di tutti gli operai Ottana Polimeri, Ottana Energia e ditte esterne".
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