Sono quasi 15mila i sardi che dal 2009 hanno lasciato l'Isola per cercare lavoro in altre zone d'Italia.

Lo rivela il rapporto “Il lavoro dove c’è”, realizzato dall'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro.

Un documento che fotografa la situazione degli "expat", che hanno deciso di lasciare il loro Paese d'origine alla ricerca di un'occupazione all'estero o di chi è emigrato nel Nord Italia negli anni successivi alla crisi, sulla base dei dati relativi alle cancellazioni all'anagrafe per trasferimento di residenza.

Se le Regioni del Sud rappresentano i luoghi da cui si registra la maggior parte delle partenze (e in particolare Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), anche la Sardegna mostra un saldo negativo tra le iscrizioni e le cancellazioni dai registri comunali. E con numeri sempre maggiori negli ultimi anni.

Se nel 2009 solo 406 sardi avevano cambiato residenza dopo aver trovato un impiego altrove, nel 2011 i trasferimenti hanno superato le mille unità, volando a quota 1.282, fino ad arrivare ai quasi 4mila del 2015, ultimo anno toccato dalla rilevazione.

Un trend chiaro, che dà conto anche del fenomeno dello spopolamento, che rappresenta un'emergenza in alcune zone della Sardegna.

Oltre alle regioni italiane più ricche - su tutte Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna - le destinazioni preferite fuori dall'Italia sono i Paesi europei e in particolare Germania, Regno Unito e Francia.

(Redazione Online/F)
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