Il valore dell'evasione fiscale e contributiva in Italia? Si aggira in media intorno ai 110 miliardi all'anno.

Più precisamente 111,6 miliardi nel 2014: in costante aumento, quindi, rispetto al 2013 (109,8 miliardi) e al 2012 (107,6 miliardi).

Le stime sono contenute nella "Relazione annuale sull'economia non osservata" realizzata ad hoc da una commissione del Tesoro, presieduta da Enrico Giovannini, che in audizione alla Bicamerale sull'anagrafe tributaria ha illustrato i dati del triennio 2012-2014.

Giovannini ha spiegato che è possibile ''quantificare l'evasione fiscale per circa il 70% dei tributi", aggiungendo che "stiamo ancora lavorando per far sì che nel corso del 2017 la relazione copra il rimanente 30%''.

Ma anche da queste misurazioni ancora "incomplete", emerge come il tax gap (differenza tra quanto si dovrebbe pagare e quanto viene riscosso) si stia allargando. Pur restando molto eterogeneo "per settore di attività economica, per territorio e per imposta".

Dalle badanti alle attività commerciali, il sommerso oscilla nel complesso tra il 20 e il 30%. In una scala che vede in testa proprio i servizi alle famiglie (30%), seguiti da commercio e pubblici esercizi (26%), dalle costruzioni (24%) e dai servizi alle imprese (20%).

Osservando il triennio 2012-2014, la propensione all'evasione è così passata dal 23,6% al 24,8%. E i settori dov'è maggiore sono quelli "a più bassa crescita di produttività".

Entrando nel dettaglio delle imposte evase, il gap si impenna quando si tratta di redditi Irpef da lavoro autonomo e d'impresa, arrivando al 59%. Mentre è pari al 3,8% per il lavoro dipendente.

"Nell'attività di contrasto all'evasione viene fatto tantissimo, ma ci sono anche dei limiti fisici dovuti alle risorse disponibili", ha commentato Giovannini, evidenziando che "circa 200mila soggetti sono verificati annualmente, rispetto a quattro milioni di imprese".

C'è dunque "un limite fisico alla possibilità di indagini in loco". Anche se rimane viva la "possibilità di aumentare ulteriormente l'efficienza nell'integrazione delle banchi dati tra soggetti non statali e soggetti statali".
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