Complice la performance negativa di Wall Street (dovuta allo stop della riforma sanitaria di Donald Trump, ritirata perché al Congresso mancavano i voti necessari) - i mercati azionari europei hanno terminato in flessione la prima seduta della settimana.

Il ribasso è stato dello 0,59% a Londra, dello 0,57% a Francoforte e dello 0,32% a Milano. Mentre Parigi ha chiuso sostanzialmente piatta (-0,07%).

A Piazza Affari le vendite hanno colpito i titoli più esposti sul dollaro, che è sceso ai minimi da oltre quattro mesi nei confronti dell'euro (ora a 1,09 sul biglietto verde).

Giù quindi il settore industriale, in particolare con Buzzi Unicem (maglia nera di giornata, a -3,27%), seguita da Cnh Industrial (-2,73%) e Tenaris (-2,22%). Su quest'ultima ha pesato inoltre il forte ribasso del petrolio (vicino ai 47 dollari per barile), che ha zavorrato anche Saipem (-2,02%). L'esposizione verso gli Usa ha fiaccato pure StMicroelectronics (-2,91%), che invece venerdì scorso aveva tirato la volata.

Le perdite hanno poi coinvolto il comparto bancario. In rosso Bper (-1,80%), Banco Bpm (1,54%), Unicredit (-1,11%) e Mediobanca (-1,06%); deboli Intesa Sanpaolo (-0,24%). In guadagno invece Banca Mediolanum (+1,05%), premiata dagli analisti di Citi.

Sul fronte dei rialzi, si mette però in luce Ferrari (+2,87% e miglior performance del Ftse Mib) dopo la vittoria nel Gp di Formula 1. Bene anche Recordati (+1,39%) e Telecom Italia (+1,68%) che beneficia di un report positivo, mentre gli analisti restano concentrati sulla recente decisione dell'Agcom di vietare la tariffazione a 28 giorni per la telefonia fissa (internet inclusa).

Per quanto riguarda l'obbligazionario, si riduce e termina a quota 179 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco. Il rendimento del decennale italiano è al 2,21% sul mercato secondario.
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