Dopo il tonfo di Wall Street, che ieri è risultata in calo di oltre un punto percentuale, le borse europee hanno chiuso la giornata debolmente, con tutti i principali listini (tranne Milano) sotto la parità: Parigi a -0,15%, Francoforte a -0,48% e Londra a -0,73%.

In questo quadro, l'attentato pomeridiano a Westminster non ha particolarmente inficiato l'andamento dei mercati.

Piazza Affari - con il Ftse Mib a +0,17% - ha dunque mostrato la miglior performance continentale, sostenuta dal recupero del comparto bancario e dagli acquisti sugli industriali.

Dopo una mattinata in sordina, hanno infatti registrato il segno più Unicredit (+1,26%), Bper (+0,37%) e Ubi Banca (+0,41%); mentre è rimasta negativa Banco Bpm (-1,17%).

Grazie ad alcune ricoperture, è risultata poi in progresso Leonardo (+1,63%), che nelle ultime tre sedute aveva lasciato sul terreno il 7,5% (in seguito alla nomina di Alessandro Profumo quale nuovo amministratore delegato).

Bene anche St-microelectronics (+1,46%), Salvatore Ferragamo (+1,29%), Ferrari (+1,04%) e Telecom Italia (+0,68%), premiata da un report di Credit Suisse che ha alzato il target price sul titolo.

Fuori dal listino principale, sale ancora Parmalat (+0,53%), che supera la soglia dei 3 euro, dopo che Lactalis ha annunciato la riapertura del periodo di adesione all'Opa.

Sul fronte delle vendite, si segnalano invece Mediaset (-1,33%), che continua a risentire della querelle con Vivendi; e gli energetici come Italgas (-1,20%), Saipem (-1,10%), Eni (-0,20%).

Male anche Fiat Chrysler (-0,59%), dopo che la magistratura francese ha annunciato che indagherà sul gruppo, circa lo scandalo Dieselgate.

La maglia nera di giornata va però a Generali, che cede l'1,51%. Mentre tra i finanziari risultano in ribasso pure Azimut (-1%) e Unipolsai (-0,77%).

Quanto ai titoli governativi, lo spread tra Btp e Bund termina a quota 185 punti base, con il tasso del decennale italiano fermo al 2,25% sul mercato secondario.
© Riproduzione riservata