Il taglio al rating sovrano dell'Italia da parte dell'agenzia canadese Dbrs, arrivato venerdì a mercati chiusi, si è fatto sentire oggi a Piazza Affari.

Milano ha infatti terminato in ribasso dell'1,37%, trainata dalla flessione del settore bancario. Ma sul listino hanno pesato anche le vendite che hanno colpito Fca (-4,19%) e la controllante Exor (-4,9%), in scia allo scontro Roma-Berlino sul caso delle emissioni inquinanti (dieselgate).

Senza il faro di Wall Street, oggi chiusa per la festa nazionale del Martin Luther King day, sono risultate deboli anche le altre borse europee: Londra (-0,15%), Francoforte (-0,64%), Parigi (-0,82%) e Madrid (-1,07%).

Pur se gli analisti sottolineano che l'impatto del giudizio di Dbrs sui singoli titoli sarà contenuto, a Piazza Affari l'annuncio dell'agenzia di rating ha comunque spinto giù i principali istituti di credito e assicurativi: UnipolSai (-3,08%), Ubi Banca (-2,96%), Banco Bpm (-2,52%), Generali (-2,28%), Unicredit (-1,95%), Mediolanum (-1,99%) Intesa Sanpaolo (-1,87%).

Sui risultati del settore bancario ha inciso anche il monito del Fondo monetario internazionale, che esorta l'Italia a completare le riforme in materia e fare di più su sofferenze e piccoli istituti.

In controtendenza il comparto del lusso. E in particolare Luxottica, che vola a +8,25% nel giorno in cui è stata annunciata la maxi-operazione di aggregazione con la francese Essilor, che darà vita a un gruppo da 15 miliardi di euro di fatturato.

In seguito alla "combinazione strategica" con Essilor, probabilmente nel secondo semestre 2017, le azioni Luxottica abbandoneranno però Milano, portando via circa 24 miliardi di euro di capitalizzazione al Ftse Mib. Luxottica lascerà anche Wall Street, dove era quotata dal 1990. La nuova società holding andrà quindi ad arricchire il listino di Parigi, portando una capitalizzazione da quasi 50 miliardi.

Per quanto riguarda l'obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude a 158 punti base, con il rendimento del decennale italiano all'1,92% sul mercato secondario. Lo spread tra Bonos spagnoli e Bund termina invece la seduta a 109,4 punti
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