Trenta aziende e quasi tutte di piccole dimensioni.

Poche, troppo poche per soddisfare la richiesta di carne di pollo e tacchino consumati ogni anno in Sardegna.

Con una crescita del 2,8% nel 2015, il settore avicolo vale in Italia circa sei miliardi ma nell'Isola gli allevamenti soddisfano appena il 15% della domanda regionale, pur con una produzione di alta qualità. Nell'ultimo anno, il consumo di carne bianca e "low cost" è aumentato in Sardegna del 3,4% e ognuno di noi ne ha consumato in media 14,4 chili all'anno.

Ma sono tutti prodotti avicoli in generale, secondo una ricerca di Unaitalia (l'associazione di categoria) ad aver registrato un andamento positivo: +2,2% il consumo di uova, +0,5% quello di carne di tacchino.

Le aziende sarde che allevano galline "sono sempre meno", dice Sandra Belloni, imprenditrice di Ottana.

"Complessivamente saranno una cinquantina, con una media di 15-20.000 galline. Pochissime, invece, quelle che superano la soglia di 50.000".

Ed è per questo motivo che la Sardegna «importa circa il 70% cento delle uova». Insomma, l'alta qualità non si discute, ma il pollo sardo rischia di diventare una razza in estinzione.

I particolari nell'articolo di MAURO MADEDDU nelle pagine di ECONOMIA de L'UNIONE SARDA
© Riproduzione riservata