I vini di Gallura volano dall’altra parte del mondo. Complice la scommessa di Casa Surrau, l’azienda capace di raddoppiare in Giappone le vendite di vermentino e cannonau.

Grazie a cinquanta ettari distribuiti tra Arzachena e Porto Cervo che garantiscono in media ogni anno tra i setta e i novanta quintali per ettaro di uva, trasformata in trecentomila bottiglie di vino bianco e rosso con un fatturato superiore ai tre milioni di euro. Costruita nel 2009, la cantina Surrau, “il miglior biglietto da visita per i nostri prodotti” come sostiene l’amministratore delegato, Tino Demuro, ospita ventimila visitatori all’anno.

Attratti dal polo di degustazione realizzato dentro la costruzione in legno, pietro e vetro dove è possibile acquistare anche olio, mirto e grappa selezionati dalla stessa azienda Surrau.

Ma la vera sfida col mercato e con l’export, “è creare un vino”, spiega l’enologo Mario Siddi “incrociando il cannonau con un vitigno autoctono e un altro francese: la Gallura è zona di vermentino, ma un buon rosso è possibile”. Con l’obiettivo di ripetere il successo ottenuto dal Vermentino di Gallura “Sciala” Docg, premiato a Seul e Tokyo ma anche a Roma, dal Gambero Rosso.
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