Un modo per stimolare i consumi o un favore agli evasori? L'annuncio dell'aumento da mille a tremila euro del limite previsto dalla legge italiana per i pagamenti in contanti ha trovato molte voci favorevoli, ma anche pesanti critiche.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, spiega come "il denaro sia comunque tracciato" e che il provvedimento sarà inserito nella legge di Stabilità "per riportare il limite italiano ai livelli europei" e in particolare "a quello francese".

Un'affermazione contestata da chi è contrario all'innalzamento del tetto perché la Francia da un mese e mezzo ha ristretto i limiti ed oggi non è più possibile pagare in contanti un prodotto del valore superiore ai mille euro.

Una sorta di staffetta tra governi dato che, sino allo scorso agosto, in Francia si potevano usare banconote per acquisti sino a tremila euro. E anche in Spagna il tetto fissato per il pagamento in contanti è inferiore di cinquecento euro a quello che il governo italiano si appresta a varare.

Secondo il ministero dell'Economia e l'Agenzia delle Entrate, le transazioni in contanti effettuate in Italia nel 2015 sono l'82% contro il 60 della media europea. Da notare che in Germania, Austria e Slovenia, per esempio, non esistono soglie massime da rispettare, mentre in Portogallo come in Francia c'è la barriera dei mille euro.
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