Sia sul fronte privato che su quello pubblico in Sardegna arrivano segnali di un mercato delle costruzioni ancora in grande difficoltà: tra gennaio e giugno 2015 il numero dei bandi di gara rimane sui livelli del 2014, anno molto debole rispetto al 2013.

La gare promosse nel primo semestre 2015 sono 612 per una spesa complessiva di 313 milioni con una sostanziale stabilizzazione del numero rispetto al primo semestre 2014 (+0,5%) ma un’ulteriore importante riduzione della spesa (-16,7%).

"Questi dati evidenziano una situazione di estrema fragilità e volatilità del mercato delle costruzioni nella nostra regione", evidenziano Francesco Porcu e Mauro Zanda, rispettivamente segretario regionale della Cna sarda e presidente della Cna Costruzioni. Osservando la dinamica mensile è infatti evidente un avvio d’anno assai modesto solo 98 gare bandite per 31 milioni. È poi seguito un bimestre più brillante, prima sul fronte numerico poi anche della spesa, ma ad aprile il mercato si è fermato ancora e fino a giugno è rimasto su una media mensile di gare promosse inferiore a 100, e una spesa che a maggio ha raggiunto il livello minimo di 17 milioni, aumentata a 75 in giugno. "Nello stesso tempo – proseguono Porcu e Zanda – osserviamo un ulteriore calo delle risorse a disposizione delle amministrazioni pubbliche per realizzare opere di pubblica utilità.

La difficile situazione degli appalti in Sardegna - da Aprile il mercato dei bandi di gara è praticamente fermo - è da ricondurre alla conclamata debolezza della P.A. di attuare i programmi , fare le gare e aprire i cantieri. È necessario come ripetiamo da tempo - evidenziano Porcu e Zanda - costituire una cabina di regia per monitorare i processi e accelerare la spesa, così da mettere a frutto in tempi congrui e con effetti immediati sul sistema economico le ingenti risorse programmate dal piano infrastrutture e dai fondi strutturali".
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