L'inversione di tendenza, più volte annunciata dagli economisti, finalmente si materializza: i cantieri ripartono, le imprese cominciano a muoversi e il mercato delle opere pubbliche, seppure lentamente, anche in Sardegna torna a girare. Il quadro fotografato dalla Cna costruzioni nei primi 4 mesi del 2015 è ancora a tinte grigie ma dopo anni si rivede il segno “più”: le opere “andate a gara” sono state 405, +13% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per un valore complessivo pari a 218 milioni di euro (-23% rispetto al 2014). «A fronte di un aumento del numero delle gare, soprattutto quelle più piccole, si registra però anche una netta riduzione della spesa pubblica per gli appalti», sottolinea Francesco Porcu, segretario regionale della Cna Sardegna.

Il calo è legato, sostanzialmente, alla fase ancora difficile che vivono le grandi opere in Sardegna. Il settore è riuscito a contenere i danni grazie ai lavori pubblici sotto i cinque milioni di euro. Qui il mercato è in crescita: in quattro mesi si sono registrate 357 gare per un importo pari a 132 milioni, mentre nel 2014 erano state bandite 304 gare per poco più di 100 milioni. Il numero delle opere pubbliche di valore superiore ai cinque milioni di euro è diminuito, passando da 11, nel 2014, a 8.
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