Lo si legge nella versione definitiva del Def che ha aggiornato le stime su un aumento contenute invece nelle bozze precedenti. Il documento tiene infatti ora conto della promessa disattivazione delle clausole di salvaguardia e della classificazione degli 80 euro come sgravi fiscali.

Nel triennio 2015-2017, si legge nella premessa del Def, si riduce la pressione fiscale, "al netto della classificazione contabile del bonus Irpef 80 euro". Inoltre "viene scongiurata l'attivazione delle clausole di salvaguardia per il 2016 - volte a garantire il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica - che avrebbero prodotto aumenti del prelievo pari all'1,0 per cento del Pil".

Si tratta, prosegue il Documento, "di un intervento cruciale che determina un abbattimento significativo della pressione fiscale contemplata dal quadro tendenziale". Infatti, scrivono in questo caso i tecnici del governo in un apposito box di approfondimento assente nelle bozze precedenti, "nel quadro tendenziale nel 2015 la pressione fiscale è attesa rimanere invariata al 43,5 per cento, mentre nel periodo 2016-19 salirebbe prima al 44,1 per cento nel 2016 e 2017 per poi ritornare al 43,7 per cento nel 2019".
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