In piazza per il lavoro e per gli ammortizzatori sociali che saranno tagliati a chi è già fuori dall'azienda: una vera mazzata soprattutto per la Sardegna che vanta cifre da record su cig e disoccupazione, in particolare giovanile con punte nel Sulcis che superano il 70 per cento.

Lo sciopero generale nazionale indetto da Cgil e Uil contro le politiche del lavoro del governo Renzi ha visto cortei a Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia, Carbonia. E poi presidi nella zona industriale di Villacidro e sulla statale 125 in Ogliastra.

TRASPORTI - Ieri la Sardegna era in ginocchio nel settore dei trasporti aerei per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Voli in partenza e arrivi cancellati a Cagliari per l'adesione all'astensione dal lavoro. Stessa cosa anche per l'aeroporto di Alghero: passeggeri a terra pure nello scalo catalano. Meno disagi invece nei collegamenti ferroviari. Secondo i dati Trenitalia l'adesione allo sciopero non è andata oltre il 4%: su 19 collegamenti soppresso solo la tratta viaggio Olbia-Chilivani. Disagi e traffico rallentato anche nella circolazione stradale sulla Statale 125 per il presidio di circa 500 manifestanti allo svincolo per Tortolì, in Ogliastra. Per il resto qualche problema, tra l'altro messo in preventivo, nei centri urbani teatri delle manifestazioni. A Cagliari, la piazza più affollata con circa duemila presenze, chiuse al traffico la centralissima via Sonnino e viale Regina Margherita. La giornata di protesta si è conclusa nella terrazza del Bastione Saint Remy. Qualche problema anche a Oristano per il passaggio del corteo con un migliaio di bandiere rosse e azzurre di Cgil e Uil in via Cagliari. Nel mirino le politiche economiche del governo tra Jobs Act e legge di stabilità: il segretario regionale Cgil Michele Carrus l'ha chiusa a Carbonia, mentre il segretario regionale della Uil Francesca Ticca a Cagliari. Nel capoluogo presente anche Domenico Pantaleo, segretario nazionale Flc-Cgil.
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