L'imposta costerà tra i 58 e gli 80 euro e riguarderà a quanto pare anche le seconde case sfitte che finora sono escluse dal versamento. Anche le residenze di villeggiatura saranno quindi tenute al versamento (a prezzo ridotto).

La proposta del governo prevede di collegare il bollettino del canone con quello delle utenze di corrente elettrica. Un meccanismo, contro il quale si è già schierata l'Autorità per l'energia, attraverso il quale si pensa di ridurre l'enorme mole di evasione fiscale che si aggira intorno a 450 milioni di euro. L'obiettivo è ricavare almeno 300 milioni in più rispetto a quanto entra oggi nelle casse di Viale Mazzini. La riforma cambierà dal profondo la logica che sta alla base dell'imposta. Attualmente è il possesso di un apparecchio radiotelevisivo, domani sarà sufficiente la titolarità di una qualsiasi apparecchiatura elettronica (il cosiddetto device) in grado di ricevere segnali radio e tv, compresi dunque computer, tablet e smartphone. Per le fasce di reddito più basse, tenendo conto dell'indicatore Isee, si pensa a un'esenzione totale o parziale che potrebbe riguardare circa un milione di nuclei familiari sotto i 7.500 euro all'anno.
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