"Sappiamo quello che stiamo facendo", in questo modo cerca di tranquillizzare tutti Andrea Mascia, il comandante Meridiana che da ieri ha avviato uno sciopero della fame, un'ulteriore forma di protesta, contro gli esuberi decisi dal vettore, che si aggiunge all'isolamento a 35 metri d'altezza sulla torre dell'illuminazione davanti all'aeroporto di Olbia. "Alessandro Santocchini, con me sulla torre, vigilerà sulle mie condizioni di salute", rassicura, mentre dall'alto con i colleghi cerca di organizzare, già dalla prossima settimana, una grande manifestazione dei lavoratori a Cagliari sotto il palazzo della Regione. "Puntiamo il dito contro le Istituzioni che non sono state in grado di trovare soluzione politiche per risolvere la vertenza Meridiana. Quella della nostra compagnia è stato il primo banco di prova del governatore Pigliaru che, in campagna elettorale, usava slogan come 'Oggi costruiamo il domanì, con noi oggi hanno costruito la fine del nostro futuro. Ha fallito", spiegano all'Ansa i due lavoratori, che ancora sperano nel principe Aga Khan. "Da un punto di vista sentimentale ci rifiutiamo di credere che il Principe, dopo tutto il bene che ha fatto per quest'Isola, e per il bene che fa in tutto il Mondo con le sue centinaia di attività, sia lucidamente consapevole del disastro messo in atto da questo management. Che sia il Principe o uno della sua famiglia - hanno aggiunto - a dirci che sia stato lui ad avviare la procedura di mobilità del cuore della compagnia, i lavoratori". Domani si terrà a Olbia una riunione intersindacale che stabilirà quando si terrà l'assemblea generale dei lavoratori che potrebbe svolgersi anche già domani sera.
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