"Non c'è spazio per una mediazione, i miliardi sono quattro. Da qui due strade: o lo scontro o ci sono proposte alternative su cui si lavora in queste ore". Lo ha detto il premier Matteo Renzi nell'aprire l'incontro nella Sala Verde di Palazzo Chigi con le Regioni. Al tavolo sono presenti tutti i governatori, tranne il presidente della Lombardia Roberto Maroni, rappresentato da Massimo Garavaglia. Dopo lo scontro degli ultimi giorni, riferisce chi è presente, il clima è diplomatico e il premier e il presidente delle Regioni Chiamparino si danno del tu. "Sui costi standard, se voi ci siete, io ci sono. Noi interveniamo solo ex post se le cose non vanno. Se avete una risposta seria, rigorosa, noi ci siamo", ha aggiunto.

Sul fronte della legge di stabilità il vero nodo politico da sciogliere rimane infatti quello coi governatori, che chiedono di rimodulare i 4 miliardi di tagli a loro carico che rischiano altrimenti di incidere sui servizi, dalla sanità al trasporto pubblico. "Per me la strada è la trasparenza totale di tutte le spese on-line, dal governo alle Regioni", ha detto il premier.

LEGGE DI STABILITA' - E' arrivata, a una settimana dal varo da parte del Consiglio dei ministri, l'attesa "bollinatura" della Ragioneria generale dello Stato alla legge di Stabilità per il 2015-2017. L'ultimo passaggio tecnico prima dell'ok del presidente della Repubblica. E mentre resta alta la tensione con le Regioni, arrivano i primi chiarimenti su alcune delle misure che più hanno fatto discutere nelle ultime ore, dalle pensioni erogate il 10 del mese, che alla fine interesseranno solo chi ha il doppio assegno Inps-Inpdap, alla formula del "bonus mamme", che sarà mensile per redditi fino a 90mila euro.

BONUS BEBE' E PENSIONI - il bonus verrà erogato mensilmente, anche per i figli adottati, e spetterà quando il reddito dei coniugi complessivamente al lordo non superi i 90 mila euro. La misura varrà per i bambini nati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Dunque le coperture riguarderanno un arco di tempo che va dal 2015 al 2020. E in attesa che il ddl approdi a Montecitorio, ieri è arrivata anche la precisazione (dall'Inps ma anche dal Mef, sempre con un "cinguettio", e infine anche dal ministro del Welfare Giuliano Poletti) sul pagamento delle pensioni il 10 del mese, che aveva fatto infuriare i sindacati per l'ennesimo "accanimento" contro i pensionati.

Saranno infatti gli 800mila che hanno la doppia pensione Inps-Inpdap (cioè che hanno lavorato sia nel pubblico che nel privato) che dal prossimo anno riceveranno l'assegno previdenziale il 10 del mese, mentre gli altri 15 milioni continueranno a riceverla con le scadenze attuali (il primo giorno del mese se la pensione è dell'Inps, il 16 se è dell'Inpdap).
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