Sostegno della Commissione Europea, che ha ufficialmente approvato, con procedura d’urgenza, un regolamento finalizzato all’erogazione di fondi a supporto dei produttori colpiti dalle conseguenze del divieto di importazione dall'Unione Europea alla Russia. Divieto che, tra i prodotti agroalimentari bloccati, aveva colpito anche il pecorino. Una limitazione, questa, che ha colpito in modo particolare il prodotto lattiero-caseario, se si considera che le esportazioni verso la Russia rappresentano il 33% delle esportazioni totali di formaggio.

L'EUROPARLAMENTARE CICU - "Occorre garantire la massima attenzione delle nostre aziende - ha detto l'europarlamentare sardo, l’Onorevole Salvatore Cicu, che aveva presentato una interrogazione - serve un sostegno in termini economici, ma anche di informazione di opportunità. La limitazione dei mercati va compensata sul piano delle risorse per poter essere condivisa". Nella sua interrogazione, l’eurodeputato sardo, aveva precisato come, un numero crescente di imprese sarde e italiane “hanno investito quantità ingenti di denaro per essere competitive sul mercato russo”. Eppure, “L’embargo - ha specificato Cicu - potrebbe costare all’Ue 5 miliardi di euro all’anno, tra esportazioni dirette e filiera. Ovvero, ben 130mila posti di lavoro a rischio in tutta l’Europa, 9mila solo in Italia. Tutto ciò, con forti ripercussioni sulle aziende sarde”.

COME PRESENTARE DOMANDA - Con il nuovo regolamento UE sono stati immediatamente aperti i termini per la presentazione delle domande di aiuto di ammasso privato di formaggio. Il quantitativo complessivo per il quale può essere concesso l'aiuto é pari a 155 000 tonnellate. Tutti gli operatori potranno dunque presentare domanda di aiuto sino al 31 Dicembre 2014 all'organismo pagatore competente (che per la Regione Sardegna é l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura-Agea) tramite posta elettronica certificata all'indirizzo DAP@certificata.agea.gov.it
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