In Grecia nulla (o poco) è rimasto come era. Al primo choc subito dalla società greca a causa della crisi ha fatto seguito un processo di adattamento che ha costretto i greci a rivedere tutta una serie di opinioni creando nuovi punti di vista circa l'economia, lo Stato, il lavoro e la produzione, il consumo, gli investimenti e la posizione del Paese nel mondo. E' quanto emerge da un sondaggio condotto dalla società Kapa Research per conto del settimanale ateniese To Vima.

Nello stesso tempo l'impressione generale che si aveva nei primi anni, ovvero che la Grecia stesse andando verso la catastrofe, ora sta cambiando. Dalla ricerca risulta infatti che il numero delle famiglie che credono ad un miglioramento della propria situazione economica è aumentato raggiungendo il 15%, contro il 7,6% del settembre scorso, mentre oggi soltanto il 49,6% delle famiglie si aspetta un peggioramento della situazione contro il 76,4% di un anno fa.

Riguardo la situazione generale dell'economia, il 25% si attende un miglioramento contro il 40% che si aspetta un peggioramento. Un altro settore in cui secondo il sondaggio si osserva un importante cambiamento è quello dei consumi. I greci, infatti, durante gli anni della crisi hanno maturato una nuova coscienza sociale abbandonando il consumismo sfrenato e oggi preferiscono acquistare prodotti che costano meno e di produzione nazionale.
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