Di certo sarà l'anno delle nuove tasse sulla casa: come noto debutta la Iuc, con Tasi e Tari che si sommano all'Imu sulla seconda casa ma che rappresenteranno l’unica imposta comunale sulla casa (oltre alla coda della mini- Imu, da pagare entro il 24 gennaio). E’ intanto in arrivo la riforma del catasto. Gli affitti, poi, non si potranno pagare più in contanti.

LO SCENARIO - L’Imu prima casa scompare, ma rimane per le seconde. A questa si aggiunge appunto la Tasi – una delle colonne portanti, insieme alla Tari, della nuova Iuc - che serve a ripagare i servizi indivisibili dei comuni (come l’illuminazione o la pulizia delle strade). Per questo la pagheranno anche le prime case e gli inquilini, seppure in forma ridotta. Ma potrebbe nascondere una nuova stangata: l’aliquota starebbe infatti per fare un salto in avanti. Se ne saprà di più domani.

INCERTEZZA-TASI – Tutto nasce dalla necessità di dare ai comuni maggiore flessibilità per introdurre detrazioni in favore di famiglie e meno abbienti. La modifica della Iuc – aveva detto giovedì sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta - potrebbe arrivare anche l'8 gennaio, come emendamento del governo al provvedimento Imu-Bankitalia che proprio mercoledì prossimo arriverà in Aula al Senato. E' questa la prima data utile indicata. In alternativa le modifiche dovrebbero essere introdotte in un apposito decreto da approvare in consiglio dei ministri. Ai sindaci si darebbe la possibilità di aumentare dell’1 per mille l’aliquota fissata dalla legge di Stabilità al 2,5 per mille, trasferendo le risorse ottenute alle detrazioni a favore delle famiglie numerose o in condizioni svantaggiate. L’orientamento è di portare dal 2,5 per mille al 3,5 per mille e dal 10,6 per mille all’11,6 per mille quello sulle seconde.

QUALE SCADENZA – Insomma, la legge di Stabilità ha mantenuto la data del 16 gennaio come scadenza per la prima rata della Iuc (Tasi e Tari, appunto), ma ha dato ai comuni la facoltà di posticipare questa data, oltre che di stabilire il numero di rate annuali in cui dovrà essere suddivisa la nuova imposta. Se però i sindaci non si adegueranno nei termini stabiliti, si dovrà pagare entro il 16 sia la Tasi (con l’aliquota base dell’uno per mille) sia la Tari (versando la stessa somma pagata per la vecchia tassa rifiuti con la prima rata del 2013). Ma siccome la confusione regna sovrana e i Comuni non sono proprio noti per avere tempi celeri e tempestiva capacità decisionale, è possibile che il governo fissi una data per la prima rata buona per tutti al 16 giugno, riducendo così la rateizzazione possibile da quattro a tre tranche. La mini-Imu si pagherà invece il 24 gennaio.

AFFITTI, ADDIO AI CONTANTI – Novità nei tempi, nei soldi da corrispondere ma anche nei modi. Ecco allora che per i pagamenti riguardanti i canoni di locazione di unità abitative dovranno essere corrisposti, a prescindere dall'importo, in forme che escludendo l'uso del contante e ne assicurino la tracciabilità, anche per ottenere le agevolazioni fiscali. Anche un affitto di valore bassissimo, dovrà passare per un bonifico o altro mezzo tracciabile. Fanno eccezione gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Sono esclusi anche i pagamenti dei canoni di negozi, uffici e in generale ogni immobile che non abbia destinazione abitativa.

CEDOLARE LIGHT SU AFFITTI ”CONCORDATI” - Per i contratti di affitto con i ”canoni concordati”, che applicano cioè i valori calmierati concordati tra associazioni inquilini e proprietari immobiliari, arriva la cedolare ridotta dal 19 al 15%. Vale sui redditi 2013 ma per la prima volta si indica nella dichiarazione che andrà presentata a maggio-giugno. Per chi non sceglie la cedolare, e paga le imposte con l’Irpef, arriva invece un aggravio: scende dal 15 al 5% la deduzione forfettaria sul canone di locazione.

BONUS ENERGIA – In tempi di spending review, i contribuenti incassato il mini aumento dello sconto sulle detrazioni per il lavoro, scopriranno solo a fine gennaio quale agevolazione fiscale cadrà sotto la scure dell’erario, come previsto per far quadrare i conti nel 2014. Il governo dovrà effettuare delle scelte per un risparmio di circa 500 mila euro nel 2014 e negli anni seguenti. Se non saranno individuate le “voci” da eliminare (senza però toccare le tutele per i soggetti invalidi, disabili o non autosufficienti) scatterà un taglio lineare su tutte le detrazioni ora al 19%. Le agevolazioni saranno infatti ridotte entro gennaio sebbene le detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici – anche per le caldaie a pompa di calore – siano state prorogate per altri due anni. Nel 2014 rimarrà uno sconto molto alto al 65% poi nel 2015 scenderà al 50%. Inoltre le case sfitte che erano state esentate dall’Irpef perché pagavano l’Imu torneranno a pagare l’imposta sui redditi anche se solo al 50%.

RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE – Rimarrà anche per tutto il 2014 la detrazione del 50% per le ristrutturazioni (per un massimo di 96 mila euro); nel 2015 la detrazione scende al 40%. Una parte della detrazione può essere utilizzata anche per l’acquisto di mobili nuovi o grandi elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie) ma solo in presenza di ristrutturazioni: in questo caso l’importo di mobili o elettrodomestici non può comunque mai superare quello dei ”lavori” fatti. Da quest’anno, poi, sarà possibile indicare nella dichiarazione dei redditi le spese sostenute nel 2013.

CATASTO, ADDIO VANI ARRIVANO MQ – E’ a un soffio dall’essere approvata la riforma del catasto che trasformerà l’archivio immobiliare dell’agenzia del Territorio: gli immobili saranno catalogati non più in base ai vati ma utilizzando i metri quadrati e le rendite avranno valori di mercato. Possibile un riequilibrio tra vecchi e nuovi valori, ma l’operazione vuole essere a ”invarianza di gettito”.

Emanuela Zoncu (e.zoncu@unionesarda.it)
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