Il Galsi e il Sacoi sono stati inseriti nel lungo elenco stilato dalla Commissione europea dei progetti che potrebbero beneficiare di un finanziamento di 5,85 miliardi di euro. La lista comprende 140 progetti nel settore della trasmissione e dello stoccaggio dell’elettricità, circa 100 per la trasmissione e lo stoccaggio del gas e altri che riguardano il petrolio e le cosiddette reti intelligenti. Sono previste procedure accelerate per la pianificazione e il rilascio delle autorizzazioni (termine vincolante di tre anni e mezzo) e minori costi amministrativi grazie a procedure più snelle di valutazione.

Il Galsi (Gasdotto Algeria-Sardegna-Italia) è un progetto imponente che ha incontrato non poche difficoltà verso la sua realizzazione. Oltre alle numerose proteste che arrivano dalle popolazioni interessate ai lavori (guidate dal comitato No Galsi) preoccupate per il rischio di un forte impatto ambientale, gli stessi investitori principali (il gruppo energetico algerino Sonatrach) non hanno nascosto i dubbi su un progetto dai costi altissimi che a regime sarebbe lungo circa 830 chilometri con una capacità di 8 miliardi di metri cubi all’anno.

Il Sacoi (connessione elettrica Sardegna-Corsica-Italia) risale alla metà degli anni ‘60 e collega l’Isola alla Toscana (da Codrongianos a Suvereto, passando per Lucciana). Con l’inaugurazione del Sapei (Sardegna-Penisola italiana, da Fiumesanto a Sabotino, in provincia italiana), la rete elettrica dell’Isola è stata potenziata ma Terna (cioè Enel) non ha abbandonato del tutto l’impiego del Sacoi, investendo risorse per la sostituzione dei cavi di collegamento.
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