Dopo l'attacco a Bengasi contro il consolato americano, il presidente americano ha esortato l'Egitto a rispettare i suoi impegni nel difendere le strutture diplomatiche e il personale degli Stati Uniti e ha invitato la Libia a lavorare con le autorità statunitensi per consegnare alla giustizia chi si cela dietro l'attentato mortale contro il consolato degli Stati Uniti. Morsi: "Profeta è linea rossa che nessuno deve toccare". Vaticano condanna attacco contro Usa. Evacuato consolato Usa a Berlino, fermato uomo sospetto. Ma era falso allarme

Intanto, da ieri due navi da guerra statunitensi si stanno dirigendo verso le coste libiche. Lo fanno sapere fonti ufficiali alla Associated Press. La mobilitazione arriva il giorno dopo l'assalto al consolato di Bengasi e la morte dell'ambasciatore Usa Chris Stevens e di altri tre cittadini americani.

Le due navi non avrebbero, secondo quanto apprende l'Ap, una missione specifica al momento. Nel mediterraneo sono presenti altre tre navi classe destroyer. Le navi sono equipaggiate con missili Tomahawk, ovvero con missili cruise a lungo raggio

Le due navi da guerra si aggiuntono ai 200 marines delle forze antiterrorismo e all'utilizzo di droni già deciso dall'amministrazione Usa nelle prime ore dopo l'attentato. Gli Stati Uniti hanno anche deciso l'evacuazione del personale diplomatico e non. All'ambasciata di Tripoli resterà solo una unità di emergenza.

L'attaco di Al Qaeda sarebbe stato deciso per vendicare il numero due dell'organizzazione, Abu Yaya al-Libi, ucciso alcuni mesi fa. Morte confermata da Ayman al-Zawahiri per la prima volta proprio all'alba dell'11 settembre.

"Oggi è stata una giornata dura": così il presidente americano, Barack Obama, si è rivolto ai partecipanti di un incontro elettorale a Las Vegas, riferendosi alla tragedia di Bengasi. "A volte le cose sono molto dure - ha detto il presidente - ma se noi siamo risoluti, non molliamo, non diventiamo cinici, ma continuiamo ad essere realistici su come siano duri i cambiamenti, sempre mantenendo però un senso degli ideali e un senso di proposta, alla fine nel tempo qualcosa di buono accadrà". Il presidente americano ha anche parlato al telefono con i presidenti di Egitto e Libia chiedendo fortemente che le rappresentanze diplomatiche Usa siano protette da ulteriori assalti da parte di manifestanti anti-americani.

Una folla di manifestanti è tornata ad assediare l'ambasciata statunitense al Cairo, protestando contro il controverso film anti-Islam prodotto negli Usa. Decine di persone urlano la loro rabbia e chiedono che dagli Stati Uniti arrivino scuse ufficiali per le offese al Profeta. Alcuni siti parlano di scontri, con la polizia che ha dovuto lanciare gas lacrimogeni per disperdere alcuni gruppi che lanciavano pietre contro l'edificio dell'ambasciata. Ci sarebbero anche 10 feriti e 12 arresti.
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