"Come possiamo avere macchine con un'energia che non inquina? Come risolvere la desertificazione? Come smettere la guerra? Come guarire molte malattie?".

Sono alcune delle domande inserite da una professoressa in quello che sembra essere un compito in classe sottoposto ai propri studenti di una scuola media inferiore di Castel Del Rio, nel Bolognese.

Nulla di strano, se non fosse che tra gli interrogativi sottoposti agli studenti ne appare anche un altro: "Come facciamo a cacciare Salvini?".

A segnalare l'anomalia del compito è stato il genitore di uno dei ragazzi, che ha scatenato un tam tam sui social volto a chiedere spiegazioni.

La segnalazione è poi stata raccolta dal consigliere regionale della Lega Nord Daniele Marchetti, che in una nota ha scritto: "Si tratta di un fatto, qualora confermato, gravissimo se è vero che stiamo indagando sulla veridicità della segnalazione che ci è arrivata, è anche vero che sin da ora è possibile trarre alcune conclusioni incontrovertibili: come si fa a porre una domanda simile a dei ragazzini di 11-14 anni?. A quell'età i ragazzi vanno educati, devono imparare la lingua italiana, la matematica, le scienze, la geografia, le lingue straniere. Vanno a scuola per imparare e farsi una cultura senza condizionamenti esterni, tanto più se questi sono di matrice politica. L'ideologia e la propaganda devono stare fuori dalle aule, soprattutto quando in queste siedono dei ragazzini. Il solo pensare di sottoporre un compito in classe porgendo una domanda simile agli studenti significa non essere in grado di adempiere con correttezza alla propria professione di insegnante, che è, per l'appunto quella di formare e fornire nozioni essenziali per la vita quotidiana".

Dall'istituto hanno fatto sapere che sono in corso indagini sull'accaduto. Non è chiaro, al momento, se si sia trattato di un compito assegnato dall'insegnante o di un esercizio svolto in autonomia dallo studente.

Il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, Stefano Versari, raggiunto dall'Ansa ha dichiarato che il caso "non esiste nemmeno” e che si tratta di “un incidente nato da un esercizio fatto in classe, la ‘bottega dei desideri’, pratica didattica fatta all’inizio di un nuovo ciclo scolastico per far conoscere i bambini tra di loro e all’insegnante".

"Non ci voglio credere - il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini - e infatti andrò fino in fondo per verificare se siamo di fronte a uno scherzo o a una triste realtà. Scriverò al ministro della Pubblica Istruzione. Un abbraccio a quei bimbi da parte di un papà che lavora per una scuola senza pre-giudizi in un Paese libero".

(Unioneonline/v.l.)
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