Ricercatori da tutta Europa si sono dati appuntamento in Sardegna - da domani a giovedì - per un progetto diretto a salvare la flora in pericolo di estinzione nelle isole del Mediterraneo.

L'incontro, che si svolge sul Gennargentu, ha il coordinamento scientifico dell'orto botanico dell'Università di Cagliari e in programma ci sono focus su genziana, astragalo, centaurea, senecio.

Il progetto internazionale si chiama CARE-MEDIFLORA (Conservation Actions for Threatened Mediterranean Island Flora: ex situ and in situ joint actions), dedicato alla conservazione della flora in pericolo d'estinzione delle principali isole del Mediterraneo.

Nel corso dei lavori verranno presentati i risultati ottenuti da tutti i partner e si visiteranno i luoghi dove si è agito in Sardegna.

Foto Università di Cagliari
Foto Università di Cagliari
Foto Università di Cagliari

Lula, Fonni, Talana, Seui, Laconi sono solo alcuni dei centri in cui HBK (coordinatore scientifico di tutto il progetto) ha agito in sinergia con l'agenzia regionale Forestas per salvare tante specie endemiche in pericolo d'estinzione.

Foto Università di Cagliari
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"Tanti sforzi sono stati compiuti - spiega il direttore dell'orto botanico dell'ateneo cagliaritano, Gianluigi Bacchetta - e oggi, grazie alla collaborazione tra isole, possiamo dire di aver contribuito significativamente alla conservazione della flora di maggior rilievo delle isole del Mediterraneo".

L'obiettivo, ossia promuovere azioni pratiche di conservazione in situ per le specie maggiormente minacciate della flora insulare mediterranea, "viene realizzato attraverso un lavoro congiunto tra le varie istituzioni coinvolte - aggiunge Bacchetta - le quali, ognuna con le proprie specifiche competenze, concorrono a realizzare interventi pratici di conservazione, nonché a sviluppare e condividere metodologie e tecniche operative comuni".

Gianluigi Bacchetta (foto Università di Cagliari)
Gianluigi Bacchetta (foto Università di Cagliari)
Gianluigi Bacchetta (foto Università di Cagliari)

Il partenariato del progetto è costituito da sei centri di ricerca che operano nell'area mediterranea, sotto la supervisione del Mediterranean Plant Specialist Group (SSC) della IUCN: la Fondazione Giardino Botanico di Sóller (Isole Baleari, Spagna); l'Assessorato Difesa Ambiente della Regione della Corsica, Conservatorio Botanico Nazionale (Francia); il Centro Servizi Hortus Botanicus Karalitanus (HBK), Università degli Studi di Cagliari (Sardegna, Italia); l'Università degli Studi di Catania (Sicilia, Italia); il Maich - Istituto Agronomico Mediterraneo di Chania (Creta, Grecia) e l'Istituto di Ricerca Agraria di Cipro con il Dipartimento Forestale (Cipro).

(Unioneonline/s.s.)
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