Lo storico britannico David Watkin, fra i più grandi studiosi di storia dell'architettura moderna europea, è morto a Cambridge all'età di 77 anni.

Professore emerito di storia dell'architettura dell'Università di Cambridge, Watkin è unanimemente considerato un'autorità nello studio del linguaggio classico in architettura.

Oltre a una ricca produzione di testi monografici dedicati soprattutto al neoclassico inglese, tra i suoi libri più noti si annoverano "Architettura e moralità. Dal gothic revival al movimento moderno" (Jaca Book, 1982), con Robin Middleton, "Architettura dell'Ottocento" (Electa, 1980) e "Architettura neoclassica tedesca (1740-1840)" (Mondadori Electa, 1994).

Il suo libro più importante è ritenuto "Storia dell'architettura occidentale" (Zanichelli, 2007), manuale dagli Egizi ai giorni nostri che ha come filo conduttore l'ordine classico, le sue origini, la sua diffusione e le numerose citazioni in epoche diverse.

In una prospettiva storiografica originale, Watkin presenta con grande capacità divulgativa una vasta scelta di periodi, luoghi e oggetti architettonici - talvolta trascurati - che rendono questo manuale un riferimento unico per l'architettura europea e nordamericana, con incursioni nei paesi asiatici.

I suoi volumi più recenti sono "The Roman Forum" (Harvard University Press, 2012), "The Practice of Classical Architecture" (Rizzoli International, 2015) dedicato alle architetture di Quinlan Terry, e "The Architecture of John Simpson: The Timeless Language of Classicism" (Rizzoli International, 2016).

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata