Nelle mani di otto donne la salvaguardia della tradizione gergeese.

È nata "Maist'è", che non vuol dire altro che "maestro di...", una nuova associazione che si occupa di artigianato.

Infatti loro, Maria Grazia Ligis, Maria Grazia Spanu, Caterina Manca, Daniela Mulas, Marinella Manis, Giulia Lai, Manuela Ghiani e Franca Planta, sono desiderose di dare un futuro ai tanti mestieri che rischiano di scomparire.

Largo dunque alla tessitrici, alla sarta, a chi lavora l'uncinetto, a chi fa il chiacchierino e porte aperte a chiunque voglia unirsi a loro per salvare dal progredire delle cose i lavori manuali e più antichi.

Un progetto frutto di un'idea nata fra le chiacchiere di donne ma che poi si è concretizzata.

E ora l'associazione ha una casa, la casa Museo Atzori e soprattutto tanti progetti da mandare avanti. Le quattro donne che lavorano hanno dunque sede nell'antica casa, dove il tempo si è fermato e dove è possibile ammirare una vita lontana attraverso gli arredi, le stoviglie, la biancheria.

Qui le artigiane metteranno in mostra anche i loro lavori e aiuteranno i visitatori a conoscere la loro tradizione e la loro arte. Intanto è tutto pronto per il primo evento previsto per l'8 settembre prossimo a Gergei e presso Casa Atzori.

La sede
La sede
La sede

"Luche soliana" questo il nome dell'evento che richiama quella strana luce che si sprigiona dal rame appena colpito per essere forgiato.

E sarà proprio il ramaio il protagonista dell'evento, circondato da altre figure come quella del coltellaio, dello stoiaio, di chi fa i cesti. La serata che comincia alle ore 19,30 propone l'ascolto del canto tradizionale con le voci del Coro Tasis di Isili al quale si aggiungerà il rumore grezzo del ramaio e degli altri artigiani.

A questo seguirà un'abbondante cena a base di prodotti tipici gergeesi e accompagnati dal vino locale. "Il nostro obbiettivo" spiegano le artigiane "è quello di ricreare e trasportare indietro nel tempo tutti coloro che vorranno conoscerci e stiamo programmando laboratori ed eventi per coinvolgere persone e associazioni.

L'entusiasmo è molto forte in queste otto donne che credono fortemente che il futuro di questi territori possa passare attraverso la tradizione sia come salvaguardia di un mestiere ma anche da un punto di vista turistico.
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