Sono stati i ghiacci della Siberia orientale a conservare praticamente intatto un puledro della specie estinta Equus lenensis e ora il Mammoth Musuem dell'Università federale russa di Yakutsk studierà il piccolo esemplare per capire le cause del decesso e insieme aggiungere nuovi tasselli alla conoscenza del periodo paleolitico.

I ricercatori russi, coadiuvati da colleghi giapponesi, potranno studiare il puledro perfettamente conservato, con tanto di criniera, organi interni, coda e zoccoli.

Ma non è la prima volta che dal permafrost - il ghiaccio perenne che caratterizza la taiga siberiana - emergono tracce di un passato preistorico, perché alcuni anni fa erano stati portati alla luce resti di un cucciolo di leone e di un mammut, dalla stessa area di Batagaika, soprannominata dalle popolazioni locali "Porta dell’Inferno" per gli inspiegabili rumori provenienti dal sottosuolo.

Leggende a parte, il cratere termocarsico di Batagaika, profondo circa 100 metri, è il risultato dello scioglimento del permafrost iniziato negli anni Sessanta con la deforestazione: senza lo schermo della vegetazione il sole ha potuto fondere il ghiaccio e il riscaldamento globale degli ultimi decenni ha accelerato il processo.

(Unioneonline/b.m.)
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