Una squadra di 25 persone ha ricominciato i lavori del Progetto Bisarcio e della Campagna di scavo 2018.

I lavori proseguiranno sino al 21 settembre e saranno visitabili sino al 20 settembre dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 21, grazie alla collaborazione tra l'Università di Sassari e l'Amministrazione Comunale di Ozieri, sotto la sorveglianza della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Sassari Olbia Tempio e Nuoro.

La campagna di scavo di Bisarcio si svolge nell'area della canonica vescovile medievale. Vuole approfondire la conoscenza dei tempi e dei modi dell'impianto delle strutture vescovili sul colle di Bisarcio e delle sue connessioni con le fasi altomedievali.

Lo scavo del cimitero medievale di Bisarcio, che ha già restituito sepolture dalle caratteristiche particolari e rare, intende far emergere le condizioni di salute, le patologie, l'alimentazione e le attività lavorative della popolazione del vicino villaggio medievale.

Il direttore scientifico del progetto e dei lavori sul campo è Marco Milanese, direttore del Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione e Ordinario di Archeologia medievale nell'Università di Sassari.

Il funzionario archeologo di zona della Soprintendenza è Nadia Canu.

Lo scavo è realizzato dal gruppo di ricerca diretto dal professor Milanese e coordinato dagli archeologi medievisti dell'Università di Sassari Alessandra Deiana e Maria Chiara Deriu, dal direttore del Museo Archeologico di Ozieri e dall'antropologa Anna Bini.

La squadra è composta da docenti, archeologi, dottori di ricerca, dottorandi e studenti dei Corsi di laurea in Scienze dei Beni Culturali (triennale), di Archeologia (magistrale) e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici Nesiotika (sede di Oristano) dell'Università di Sassari, con la partecipazione di una laureata dell' Universidade do Estado do Rio de Janeiro (UERJ).
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