È morto ieri, nella sua casa di Londra, lo scrittore anglo-caraibico Vidiadhar Surajprasad Naipaul, noto come VS Naipaul.

Nato a Trinidad e Tobago da un famiglia di origini indiane il 17 agosto del 1932 ma naturalizzato britannico, aveva vinto nel 2001 il Nobel per la Letteratura "per aver unito una descrizione percettiva ad un esame accurato incorruttibile costringendoci a vedere la presenza di storie soppresse".

Nel 1950, a 18 anni, si era trasferito in Gran Bretagna per studiare a Oxford. Nella sua carriera ha scritto più di 30 libri e ottenuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Booker prize nel 1970 per il romanzo "In uno stato libero".

Con la principessa Cristina di Svezia (foto Ansa)
Con la principessa Cristina di Svezia (foto Ansa)
Con la principessa Cristina di Svezia (foto Ansa)

"Era un gigante in tutto ciò che ha fatto ed è morto circondato dalle persone che amava, dopo aver vissuto una vita piena di creatività e sforzi meravigliosi", ha dichiarato la moglie Nadira Naipaul ai media britannici.

"Non ero d'accordo con lui su tutti gli aspetti della vita, sulla politica, sulla letteratura - il ricordo dello scrittore Salman Rushdie - ma mi sento triste come se avessi perso un fratello maggiore".

Tra le opere più celebri di Naipaul ci sono "Una casa per il signor Biswas", ispirata alla vita del padre dello scrittore e che racconta la tragicomica storia della ricerca dell'indipendenza e dell'identità di un indiano bramino che vive a Trinidad del 1961.

(Unioneonline/D)
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