Identificato nelle acque dell'isola di Capraia, dopo oltre 100 anni, il relitto del sommergibile "Alberto Guglielminotti".

Affondato nella notte del 10 marzo del 1917 a causa degli attacchi dello sloop inglese HMS Cyclamen, che lo aveva scambiato per un battello tedesco, il natante trascinò con sé sul fondo del mare 14 membri dell'equipaggio.

Un'immagine dalle operazioni di identificazione sui fondali marini
Un'immagine dalle operazioni di identificazione sui fondali marini
Un'immagine dalle operazioni di identificazione sui fondali marini

Il ritrovamento è avvenuto da parte di Nave Gaeta, di proprietà della Marina Militare, ad una profondità di 400 metri, in una posizione correlabile con quella nota del suo affondamento.

La scoperta è stata poi convalidata dalla successiva investigazione da parte di nave Rimini con il veicolo Multipluto, che ha permesso di scattare anche le prime immagini dando così prova dell’identità del relitto che appare adagiato sul fianco mostrando, ben riconoscibile, il cannone di prora.

Lo strumento Multipluto
Lo strumento Multipluto
Lo strumento Multipluto

Le immagini hanno anche confermato lo speronamento avvenuto ad opera dell’Unità inglese.

Le operazioni d'indagine della Marina Militare
Le operazioni d'indagine della Marina Militare
Le operazioni d'indagine della Marina Militare

Questa particolare metodologia di investigazione, con moderni veicoli capaci di operare a quote profonde, apre un nuovo capitolo sulle attività di esplorazione e ricerca lungo i fondali marini.

(Unioneonline/v.l.)
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