È un laboratorio fotografico particolare quello inserito nel ricco programma del Festival della Resilienza, in corso in questi giorni e fino a settembre in Sardegna.

Il 4 e 5 agosto l'artista poliedrico Gianluca Vassallo sarà a Macomer per due intense giornate formative, interamente dedicate alla comunicazione attraverso la macchina fotografica. "Un viaggio esplorativo prima umano e poi fotografico - spiegano gli organizzatori - su ciò che è prossimo e dunque, paradossalmente, invisibile. Su ciò che segna, con un tratto - che si rivela quando è tempo - il nostro divenire. Una strada verso l'immaginario collettivo".

Gianluca Vassallo è un artista di origini napoletane che vive e lavora in Sardegna e nel mondo, che si esprime attraverso la fotografia (come mezzo espressivo al centro dell'attuale scena artistica figurativa), il video, il suono e le installazioni. Per Vassallo la fotografia è un mezzo profondamente umano di partecipazione sociale e il momento stesso dello scatto è un atto sociale.

Le sue opere sono presentate da Istituzioni e gallerie in Italia e all'estero, tra cui Caleum Gallery, New York, Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma, Biennale Architettura di Venezia. I suoi lavori sono presenti in varie pubblicazioni, come "Faces" di Peter Weiermair sul ritratto contemporaneo.

Vassallo è fondatore e direttore artistico di White Box Studio.
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