Un progetto di ricerca importante e ambizioso, volto ad utilizzare dati satellitari radar per il monitoraggio di fenomeni di interesse dell'ingegneria civile, fra cui dighe e altre strutture civili.

È quanto sta sviluppando l'Università di Cagliari, con il coinvolgimento di tre dipartimenti (Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali, Ingegneria elettrica ed elettronica e Ingegneria civile, ambientale e architettura), ottanta tra studenti e specializzandi in aula, un percorso di relazioni internazionali pluriennale, tre studenti con tesi di laurea. Un lavoro che mette in evidenza buone pratiche, temi innovativi, progetti di ricerca multidisciplinari, e che riveste un rilievo planetario, avendo coinvolto in un recente workshop, svoltosi nei giorni scorsi nell'aula magna della facoltà di Ingegneria dell'Ateneo sardo, anche esperti della Nasa, del California Institute of Technology e dell'Università di Valencia

Ai lavori – curati dai docenti Maria Cristina Porcu e Augusto Montisci, con la collaborazione di Fabio Soccodato – ha preso parte anche l'Ordine degli ingegneri.

Il workshop internazionale è stata inoltre preziosa occasione per una sorta di "check-up" dei lavori di ricerca e mobilità portati avanti dagli studenti, che hanno coinvolto tre giovani della laurea magistrale in Ingegneria civile-indirizzo strutture con altrettante tesi di laurea. I giovani per novanta giorni sono anche stati ospiti alla Nasa (Jet Propulsion Laboratory) grazie a una borsa di studio.

Matteo Arricca e Christian Sarritzu, con la supervisione dei professori Porcu, Soccodato e Milillo, hanno in particolare sviluppato la loro tesi sulla diga di Mosul, in Iraq, soggetta ad un pericoloso fenomeno di subsidenza a causa della presenza di strati di roccia molto solubile. Milena Scano, seguita dai professori Porcu, Montisci e Milillo, discuterà invece a breve una tesi sul tema "Metodi basati sulle reti neurali per un sistema di monitoraggio in ambito urbano ed extraurbano".

(Unioneonline/v.l.)
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