Mancano pochi minuti alle 8 e 10 quando l'esercito umano dei corridori dell'Ardia a piedi si presenta a Su Frontigheddu. Anche quest'anno alcune centinaia di persone, forse un po' meno degli anni passati.

I più hanno risposto all'appello lanciato pochi giorni prima della corsa da associazione Santu Antinu, parrocchia e pandele: partecipare all'Ardia indossando un abbigliamento consono e se possibile una maglietta bianca.

E stavolta il lungo serpentone di uomini, donne e bambini, era per lo più vestito di bianco.

Prima dell'arrivo al santuario dell'Ardia sono ancora una volta stati protagonisti i cavalieri che, singolarmente, o a gruppi di tre, hanno corso al santuario. Poi la scena è solo per l'Ardia a piedi.

Dopo l'ultima benedizione a Su Frontigheddu tutti attendono di vedere la corsa. Nel frattempo la banda e le autorità fanno il loro ingresso al santuario.

Salvatore Meloni, stendardo giallo oro in pugno, e la seconda e la terza pandela Maurizio Piras e Danilo Pes sono pronti a cogliere l'attimo per partire, in posizione avanzata rispetto al resto del gruppo.

Meloni scatta in avanti e seguito dai suoi due gregari corre giù da Su Frontigheddu. I tre vessilliferi imbucano l'arco. Nella risalita alla chiesa hanno vicinissimi diversi corridori. Il capocorsa regala tre giri attorno alla chiesa, tempo in cui, come sa secunda e sa terza, concede i nastri delle pandele ai fedeli.

Per le scorte Michele Delogu, Mirko Manca, Gianni Cuscusa e Marco Cuscusa sono momenti impegnativi. Non risparmiano colpi a quanti tentano il sorpasso delle pandele e regalano attimi di vero spettacolo.

Poi la discesa veloce verso sa Muredda e il colpo d'occhio del grande esercito umano. Ancora giri votivi e poi l'ultimo sforzo verso la chiesa.

L'Ardia si conclude.

LE PAROLE DEL SINDACO SALVATORE PES:

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