Rappresentano una "fetta" del settore turistico nazionale capace di raccogliere oltre 60 milioni di presenze in ogni stagione estiva: stiamo parlando delle 20 spiagge più gettonate dal turismo balneare che, dal 5 al 7 settembre, si ritroveranno a Bibione per tracciare le linee di sviluppo del prodotto "mare" per i prossimi anni.

E fra le località rappresentate in quello che è stato battezzato come il primo "G20 delle Spiagge italiane (G20s)" spicca anche Arzachena.

Un vero e proprio summit, dunque, quello lanciato in Italia - la "firma" del progetto è del Comune di San Michele al Tagliamento-Bibione, in collaborazione con il locale Consorzio di Promozione Turistica e con il patrocinio della Regione Veneto - con la volontà di farne un appuntamento annuale e itinerante lungo tutta la penisola.

LE SPIAGGE PRESENTI – La selezione è stata effettuata sulla base delle presenze negli esercizi ricettivi, andando così a raccogliere, secondo un parametro oggettivo, le 20 spiagge che più rappresentano la spina dorsale del turismo italiano. Accanto ad Arzachena, unico Comune selezionato per la Sardegna, ci saranno le località balneari di altre sei regioni: Bibione, Cavallino Treporti, Jesolo, Caorle e Chioggia per il Veneto; Lignano Sabbiadoro e Grado per il Friuli; Rimini, Riccione, Cesenatico, Bellaria-Igea Marina, Comacchio, Cervia e Cattolica per la riviera romagnola; Sorrento, Forio e Ischia per la Campania; Vieste per la Puglia; Castiglione della Pescaia per la Toscana.

I CONTENUTI - Sostenibilità, innovazione e progettazione strategica i tre macro temi su cui si confronteranno amministratori pubblici, tecnici del turismo, studiosi e decision maker.

Sul tavolo di discussione le principali sfide che le destinazioni balneari si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro. "Stiamo parlando infatti – spiega Adriana Miotto, responsabile dei contenuti scientifici del G20 - di località turistiche che hanno in comune problematiche legate alla gestione ambientale, all'alta densità turistica, alla necessità di destagionalizzare l'offerta, all'abusivismo commerciale, alla gestione della sicurezza delle spiagge, all'accessibilità e alla progettazione dei waterfront. Non dimentichiamoci poi che si tratta per la maggior parte di comuni piccoli, alcuni hanno meno di 10 mila residenti, come a esempio Lignano, Grado e Castiglione della Pescaia, e si trovano però a dover gestire dei flussi ingenti. È quindi fondamentale affrontare insieme queste sfide e favorire un confronto e uno scambio di best practice, a più livelli, per arrivare alla definizione di linee strategiche comuni che siano in grado di portare un valore aggiunto alle varie politiche regionali e nazionali".

Proprio per garantire un confronto che tenga presente più punti di vista e a più livelli, ai tavoli parteciperanno delle delegazioni comunali miste pubblico-private, le DMO, i rappresentanti delle associazioni di categoria e verranno invitati anche gli assessori regionali.

I RISULTATI - I risultati dei lavori confluiranno in un documento d'indirizzo in grado di incidere sui piani di sviluppo strategici, a livello comunale, regionale e anche nazionale. L'obiettivo più immediato del summit è infatti la creazione di un vero e proprio coordinamento tra le destinazioni balneari italiane, in grado di applicare da un lato le metodologie e i modelli forniti dal Piano strategico di sviluppo del Turismo (Pst) del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e, dall'altro, di fornire "dal basso" dei validi contributi allo stesso Pst 2017-2022 e alle varie programmazioni regionali.

(Unioneonline/v.l.)
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