Un importante riconoscimento, dal mondo accademico, per il presidente della Comunità mondiale della Longevità, Roberto Pili: a lui è andato infatti un prezioso attestato dall'Accademia Nazionale delle Scienze della Repubblica Bielorussa e con specifico riferimento ai suoi studi sulla medicina "anti aging" in chiave bio psico sociale, alle teorie sulla senescenza, ai biomarkers dell'invecchiamento, all'importanza rivestita dalla nutrizione e dall'attività motoria in tema di invecchiamento cerebrale.

Il riconoscimento è stato assegnato al termine del convegno internazionale dal titolo "Longevità, nutrigenomica e saperi tradizionali" svoltosi il 17 maggio nella sala conferenze dell'Accademia Statale Medica di perfezionamento post-laurea a Minsk. Al simposio, promosso nell'ambito dei programmi di cooperazione sardo-bielorussi, su iniziativa dell'Accademia delle Scienze della Repubblica Belarus e il sostegno logistico del Centro Italo-Bielorusso di Cooperazione e Istruzione Sardegna, ha partecipato anche una delegazione di esperti della Comunità Mondiale della Longevità e dell'Associazione Medicina Sociale.

"Questo ambito riconoscimento che l'Accademia delle Scienze ha riservato a Roberto Pili - ha sottolineato il Console onorario Giuseppe Carboni - premia non solo la sua attività scientifica di ricerca, ma anche la sua capacità di divulgare e diffondere le conoscenze, in virtù del costante sforzo di affiancare all'opera di ricerca il compito impegnativo e non facile di divulgatore che ha voluto svolgere in Bielorussia."

Nella giovane repubblica, infatti, hanno riscosso ampio interesse i programmi e le regole di vita adatte ad una buona gestione dell'invecchiamento, all'individuazione dei vari fattori di rischio, ai programmi per controllare la giusta alimentazione, alla promozione dell'attività fisica e agli insegnamenti per proteggersi dall'inquinamento ambientale. Particolarmente apprezzato è stato lo sforzo di valorizzazione della tradizionale dieta contadina locale e gli stili di vita tutt'ora osservati in alcune province che si caratterizzano per un alto livello di longevità e centenarietà: in Bielorussia vivono attualmente circa 480 centenari.

"Un attestato particolarmente gradito – ha dichiarato Roberto Pili - perché arriva da un paese giovane, la Bielorussia, che a fronte della prospettiva di aumento della durata della vita, ha intrapreso la sfida di una nuova cultura di organizzazione sociale e welfare, orientamenti utili ad assicurare le migliori condizioni di salute sociale. Per quanto ci riguarda continueremo a mettere a disposizione le nostre competenze nei campi della biologia positiva e della medicina anti-aging nel quadro di massima collaborazione".

(Unioneonline/v.l.)
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