Gli 80 scatti della mostra Max Leopold Wagner - Fotografie della Sardegna di un linguista antropologo, esposti al Museo del Costume di Nuoro dal prossimo 25 maggio fino al 30 settembre sono una delle documentazioni fotografiche più antiche sull'Isola e insieme una vera e propria dichiarazione d'amore alla terra sarda realizzata dal grande studioso tedesco.

Il racconto di un rapporto privilegiato, partito dalle indagini di Wagner sull'idioma isolano e sfociato poi in questo prezioso album fotografico, realizzato tra il 1905 e il 1927, nel corso delle ripetute esplorazioni in bicicletta e a cavallo, per arrivare al cuore dei sardi, ribaltando tanti luoghi comuni e immergendosi nelle tradizioni e nella cultura locali, fino a padroneggiare il dialetto cagliaritano e quello delle Barbagie.

Dall'esposizione del Museo del Costume, una donna a Gavoi
Dall'esposizione del Museo del Costume, una donna a Gavoi
Dall'esposizione del Museo del Costume, una donna a Gavoi

Un'esposizione patrocinata dall'Isre (Istituto Superiore Regionale Etnografico) di Nuoro e dalla casa editrice Ilisso, per ricordare lo studioso che anticipando molti altri intellettuali e fotografi si interessò al mondo sardo e lo comprese attraverso il linguaggio e la fotografia, dando dignità alle parole degli 'ultimi' e fissando in immagini una Sardegna ancora sconosciuta, quella dei villaggi dell'entroterra, delle comunità agro-pastorali e delle tradizioni millenarie.

Il risultato è un affresco corale, un'istantanea storica del sociale più primitivo, dalla cui profondità emerge l'anima e il pensiero dell'Isola dei primi anni del secolo scorso.

(Unioneonline/b.m.)
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