"Ci spiace comunicare che l'insediamento nuragico di Pinn'e Maiolu è stato interessato da un drastico crollo. A causa delle forti piogge delle ultime settimane si è disgregata l'ala destra di quella che è stata riconosciuta come la facciata semicircolare, unica nel suo genere in Sardegna, di un tempio a pozzo".

Lo hanno comunicato nel primo pomeriggio a malincuore il sindaco di Villanovaforru Maurizio Onnis e il direttore del parco e museo archeologico "Genna Maria" Giacomo Paglietti. Gli scavi a Pinn'e Maiolu sono durati dai primi anni ottanta agli anni duemila.

"Il monumento interessato dal crollo era stato sottoposto a un intervento di restauro parziale poco dopo la metà degli anni novanta. Sull'ala destra non si poté intervenire per mancanza di fondi e si provvide a un puntellamento delle murature, che presentavano già segni di cedimento", ha aggiunto Paglietti.

L'area archeologica è chiusa al pubblico e non visitabile da molti anni.

Il sindaco Onnis ha concluso: "È inutile affermare che la buona volontà delle amministrazioni locali e del personale impegnato ogni giorno nella cura a valorizzazione del sito archeologico e culturale non è sufficiente a tutelare questo stesso patrimonio, per il quale servirebbero enormi risorse finanziarie. È auspicabile che quanto avvenuto a Villanovaforru negli ultimi giorni aiuti a intavolare un dibattito sensato proprio su tale tema".
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