Lo stato di stagionatura del pecorino? Può rivelarlo la tecnologia.

La curiosa novità arriva dal progetto "SensingCheese4.0" sviluppato dall'ITS Tagss (Trasformazione Agroalimentare Sostenibile Sardegna) di Sassari e scelto dall'Università Ca Foscari di Venezia tra i dieci progetti più rappresentativi del piano ITS 4.0 nazionale promosso del Ministero dell'Istruzione e Università.

Gli studenti dell'Istituto Tecnico Superiore insieme all'impresa casearia F.lli Pinna di Thiesi e la startup Primo Principio di Alghero hanno in particolare realizzato un prototipo per il monitoraggio in linea e non invasivo della stagionatura del formaggio pecorino. Il laboratorio, partito lo scorso gennaio, è arrivato alle sue fasi conclusive e ha generato uno strumento capace di monitorare continuativamente e in maniera non invasiva l'umidità interna della forma di formaggio in stagionatura. Il sensore, allocato con un puntale all'interno della caciotta, invia i dati attraverso moderne tecnologie di comunicazione wireless che poi permettono la visualizzazione dei dati attraverso Internet per mezzo di un'app dedicata e progettata per il personale tecnico dello stabilimento caseario.

I ragazzi al lavoro
I ragazzi al lavoro
I ragazzi al lavoro

All'iniziativa, che propone dunque un "ripensamento" del rapporto fra tradizione e innovazione con specifico riferimento all'industria lattiero-casearia, hanno preso parte gli studenti Giuseppe Lupinu, Alessandro Masia, Sebastiano Spina, Simone Saba, Danilo Rubattu, Tania Marrocu, Simone Montisci, Maria Caterina Dore, che hanno trascorso un periodo di stage alla "F.lli Pinna". A coordinare il progetto didattico il professor Mauro Solinas e la dottoressa Arru, direttrice dell'ITS Sassari.

ITS 4.0 è la "sfida" lanciata dal Miur con l'obiettivo di "costruire un ponte" tra il mondo della formazione e le aziende manifatturiere. Studenti dei bienni ITS e aziende di tutta Italia sono stati protagonisti di laboratori di ricerca e innovazione e sulle tematiche del 4.0: sensoristica, raccolta dati, automazioni avanzate, smart cities. A partire dalle esigenze manifestate dalle aziende, i ragazzi degli Istituti tecnici superiori hanno potuto praticare una vera e propria "palestra dell'innovazione e della ricerca e sviluppo" in azienda, guidati alla progettazione attraverso metodologie innovative come il "design thinking".

Gli Istituti Tecnici Superiori si pongono, dunque, sempre più come un'interessante novità nel panorama della formazione e dell'occupabilità del nostro Paese.

È di recente uscita il report sul monitoraggio che afferma un dato decisamente positivo: l'82,5% dei diplomati ha trovato lavoro ad un anno dal diploma, di questi l'87,3% in un'area coerente con il percorso concluso.

Una realtà in netta controtendenza rispetto al più ampio sistema formativo, che troppo spesso fatica a cogliere esigenze di imprese e studenti del mondo che cambia.

(Unioneonline/v.l.)
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