È l'alba del 27 aprile 1937 quando, dopo 11 anni di prigionia e lunghe sofferenze, muore nella clinica Quisisana di Roma Antonio Gramsci.

A dar conto dei funerali, il giorno successivo e nell'Italia fascista, sarà un fonogramma del questore di Roma, e poche righe sui quotidiani che arrivano attraverso un breve dispaccio dell'agenzia stampa Stefani: "É morto nella clinica privata Quisisana di Roma, dove era ricoverato da molto tempo, l'ex deputato comunista Gramsci".

L'eco di questa morte all'estero, sui giornali democratici in Europa e in America, sarà tuttavia grandissima.

Una fama che non si è più sopita negli anni, e che oggi a 81 anni di distanza anche la Sardegna ricorda anzitutto con tre importanti eventi a Ghilarza, cittadina che gli diede i natali.

Dopo il dibattito dal titolo "Gramsci in Sardegna. Memorie familiari", realizzato nei giorni scorsi alla casa museo con grande successo di pubblico, la Torre Aragonese ospita oggi (alle 18.30) il concerto "Libertà in Levare", con "Le Voci del Tempo" Mario Congiu (voce e chitarra) e Marco Peroni (voce). Ad accompagnare le parole del celebre pensatore sardo saranno le canzoni di Bob Marley.

Domani, sabato 28 aprile, in occasione di "Sa Die de sa Sardgna" la Fondazione Berlinguer Sardegna organizza il convegno "Una nuova carta autonomistica e federalista della Sardegna".

Si parte dalla riflessione che l'autonomismo politico-territoriale e la concezione federalistica di Gramsci nascono non soltanto dal suo essere sardo, ma anche dalle sue analisi sulla natura della questione meridionale e in particolare delle peculiari e distinte questioni sarda e siciliana, nonché più in generale dai suoi primi approcci verso la ricognizione sulla realtà storica e politica dell'Italia. L'appuntamento è alle 15.30 all'Auditorium comunale Aldo Moro.

(Unioneonline/v.l.)
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