Un nuovo brano per festeggiare l'autonomia sarda, i suoi valori, la sua storia: è stata presentata questa mattina a Cagliari "Umpare" ("Insieme"), canzone popolare che "racchiude dentro più linguaggi, esprime sentimenti di appartenenza a una terra unica, di apertura e accoglienza verso il mondo e il futuro".

"Settant'anni fa alla Sardegna veniva riconosciuta la dignità di Regione a statuto speciale – ha specificato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau - veniva data autonomia nel governo della propria vita comunitaria. Per decenni la Sardegna è cresciuta anche grazie a questo strumento. Abbiamo scelto la musica come strumento per coinvolgere tutti, in grado di raggiungere anche i più giovani. Una canzone che è fortemente identitaria e che esprime sentimenti di appartenenza ad una terra unica e aspettative di apertura ed accoglienza per un futuro migliore".

Con i testi e la musica di Luigi Marielli e l'arrangiamento di Gabriele Oggiano, "Umpare" è composta da diversi stili musicali interpretati in lingua sarda, in italiano e in inglese.

"È una pop song che ho scritto di getto - ha sottolineato Marielli – e che è cresciuta grazie all'intervento di tutti gli artisti che hanno collaborato gratuitamente perché convinti del progetto. È una canzone viva e scalciante e che va contro quello che ci dicono da sempre: che siamo pochi e disuniti. È un suggerimento, una presa di coscienza".

Ad interpretarla alcuni fra i più grandi artisti dell'Isola, e dunque i Tazenda, Claudia Crabuzza, Maria Giovanna Cherchi e Aurora Lecis.

E un vero e proprio omaggio alla Sardegna è rappresentato dalla voce inconfondibile di Andrea Parodi che canta una breve strofa di "Procurade 'e moderare", reinterpretata per l'album "Fortza paris" del 1995.

"Specifico che non si tratta di un inno e tale non vuole essere - ha chiarito Ganau - ma un dono che noi facciamo ai sardi. Spero che nella seduta del 28 aprile, in occasione de 'Sa die de Sa Sardigna', il Consiglio regionale approvi in forma definitiva il riconoscimento di 'Procurade 'e moderare' come inno ufficiale della Sardegna, compiendo quel percorso che nella coscienza dei sardi è già in essere".

"Umpare" sarà scaricabile gratuitamente dalla pagina dedicata alle celebrazioni per i 70 anni dall'Autonomia e dai siti del Consiglio regionale e della Regione Sardegna a partire da sabato 28 aprile, "Sa die de sa Sardigna" nonché giornata simbolica dell'orgoglio sardo.

Ad accompagnare il brano anche un videoclip che racconta la presa di coscienza, da parte dei sardi, della loro identità. Il video, realizzato da tre giovani registi isolani, Michele Gagliani, Chiara Mela e Giovanni Saturno, racconta metaforicamente una presa di coscienza: la Sardegna è oggi una terra libera e accogliente, il suo popolo è speciale, vivo e ha voglia di gridarlo al mondo con una unica voce, quella dei sardi. L'immagine che costruisce il racconto è quella di una giovane donna che si risveglia dalle ceneri e danzando prende vita e rinasce. Nel video, oltre ai cantanti, anche musicisti e coreografi sardi e le voci bianche della corale Luigi Canepa.

Gli artisti coinvolti
Gli artisti coinvolti
Gli artisti coinvolti

LE ALTRE INIZIATIVE – Fra le iniziative in programma a celebrazione dell'importante traguardo dall'Autonomia sarda anche la campagna di comunicazione "multisoggetto" che partirà a giugno, con "una serie di ritratti fotografici in bianco e nero di giovani, bambini e adulti per sottolineare che l'autonomia appartiene a ognuno di noi. Un concetto ribadito anche nel titolo dove, graficamente, è stata evidenziata la parola 'Mia'".

Gli scatti, realizzati da Michele Secchi, giovane talento sardo della fotografia che da alcuni anni vive e lavora ad Amsterdam, saranno affissi per l'intera regione.

L'immagine che accompagna e presenta le celebrazioni, un neonato avvolto dalla bandiera sarda, vuole far riflettere su un aspetto ben preciso: la giovane età del governo sardo rispetto alla lunga storia della Sardegna.

"La nostra autonomia è stata ed è uno strumento essenziale, lo spazio concreto in cui possiamo dimostrare, come sardi, la nostra capacità di disegnare politiche per migliorare la vita dei cittadini, per dare le risposte che non possono arrivare da uno Stato centralista - ha sottolineato il presidente Francesco Pigliaru - E queste celebrazioni ci offrono un'opportunità preziosa per valutare quanto, in questi 70 anni, siamo stati in grado di usarla bene e come possiamo migliorare la nostra capacità di attuazione per ottenere gli spazi più ampi di sovranità di cui abbiamo bisogno. Spesso pur ottenendo le risorse - ha aggiunto - facciamo fatica ad utilizzarle nel modo in cui noi riteniamo giusto, perché le regole dentro le quali dobbiamo muoverci non ci danno sufficiente potere nella risoluzione di problemi come, per fare un solo esempio, il nostro diritto alla mobilità. Questo deve cambiare: l'autonomia è il mezzo più importante che possediamo e rafforzarla significa rafforzare la Sardegna e le nostre richieste a Roma e a Bruxelles, a partire dall'insularità".

Il servizio di Videolina:

(Unioneonline/v.l.)
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