Un artista in molte discipline, Vincenzo Cannova si diletta a scrivere aforismi. Tutto è iniziato quattro anni fa, quando una frase, "Star zitti molto spesso è di una raffinatezza assoluta", ha riscosso un certo gradimento soprattutto sui social.

Da allora Vincenzo Cannova, 38enne di Barumini, residente a Sanluri, suonatore di corno nella banda della Brigata Sassari e maestro di launeddas, ha continuato a scrivere i suoi aforismi sul mondo, sull'amore e sui rapporti tra le persone.

Ben 4000 aforismi, "pensieri di poche parole che colpiscono chi li legge" dice. Aggiungendone uno: "Cerchiamo la normalità ma ci innamoriamo della follia". E ancora: "Chi ha conosciuto il dolore ha imparato due cose: a difendersi da esso e a rispettare quello altrui".

Al giovane sanlurese piace spiegare le sue pillole di saggezza: "Esiste una forma di dolore che spesso si trasforma in corazza. Non è quello che ti serve per attaccare, ma quello che ti aiuta a difenderti. Di solito proprio le persone che hanno sofferto di più sono capaci di amare davvero".

L'amore è il tema più ricorrente negli aforismi. "Chi vuole che cambi, non vuole te". Ovvero: "La forma più alta dell'amore sta nel trovare qualcuno che ci accetti esattamente per quello che siamo".

Concetti condivisi da milioni di persone, ma, nonostante questo, Cannova ha rifiutato proposte importanti perché "a me piace scrivere per me".

E dedica un aforisma alla Sardegna: "L'abbraccio del mare, la carezza del maestrale e il bacio del sole. Credo inizi così una storia d'amore lunga una vita".
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