Un miracolo che solo Sant'Efisio poteva fare. Per la prima volta il Santo più venerato della Sardegna viene ospitato, con una grande mostra, all'interno del Museo archeologico nazionale di Cagliari.

Un viaggio alla scoperta della città, attraverso i reperti e le testimonianze custoditi nel museo, così come la vide Efisio, soldato siriano, arrivato sull'Isola nel 303 dopo Cristo. Dalla Kalares del suo tempo alla Nora del quarto secolo dopo Cristo insieme al racconto della sua storia, da soldato a martire.

La suggestiva mostra "Efisio. Martirizzato da romani, santificato dai cristiani, venerato dai contemporanei" si apre domani alle 10, originale iniziativa che segna la nascita di un intenso dialogo tra le voci culturali della città e dell'Isola, che trovano così reciproco nutrimento.

Il museo accoglie il Santo, la statua realizzata nel Settecento da G.A. Lonis, e lo stesso Santo aiuta con la rassegna a scoprire e a far vivere il museo sotto un'altra luce.

Il progetto, scandito da numerose tappe fino al 30 settembre, è stato illustrato questa mattina dal direttore del Polo Museale della Sardegna, Giovanna Damiani, e dal direttore del Museo archeologico nazionale di Cagliari, Roberto Concas.

Il racconto, dunque, di una storia lunga oltre 1500 anni, idealmente vista con gli occhi di uno speciale testimone.
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