Dopo oltre mezzo secolo dalla morte, arriva il primo omaggio a Salvatore Baldino, oculista oristanese ma originario di Bosa con la passione per la letteratura.

Due artisti, Diego Deidda e Lorenzo Lepori (duo Ludu), propongono in chiave teatrale e musicale i passi del poema "Sa Giorronad'e Conch'i Attu".

L'appuntamento è per domenica 25 marzo alla Fucina Teatro di Pirri (alle 19), nel centro culturale La Vetreria (via Italia, 63).

Baldino è stato un oculista di eccezionale bravura. Originario di Bosa, viveva e operava in via Umberto ad Oristano. Le sue opere di chirurgia oculistica sono state citate in numerosi testi universitari mentre quelle letterarie non sono mai state particolarmente celebrate: Sa Giorronnada 'e Conch'i Attu in cabrarese e Lyrica Sarda Noa in bosano.

"Salvatore Baldino amava la gente umile e i bambini - ricordano Diego Deidda e Lorenzo Lepori - dopo aver beneficiato delle sue cure, succedeva spesso che i pazienti lasciassero il suo ambulatorio senza aver pagato nemmeno una lira, magari dopo aver ricambiato con una bella chiacchierata. Anche dopo la sua morte, la generosità del poeta-oculista resta viva, grazie alla donazione della sua "Villa Alcyione" alla comunità oristanese".

"Conchiattu, concerto teatrale per anime agresti" del duo Ludu, ripropone in chiave teatrale e musicale i passi del poema di Salvatore Baldino. È la storia di un miserrimo compagno di esistenza, abbandonato da Dio nella landa deserta del Sinis, Conchiattu è un uomo dai tratti primitivi la cui storia è narrata liricamente con purezza, ingenuità e freschezza.

La lingua sarda (campidanese), schietta e fluente, permette a Baldino di dare vita a un uomo che sta a metà strada tra il mondo animale e la divinità. L'invenzione di questo personaggio, le sue sembianze e le sue attitudini grottesche, il suo rapporto così ravvicinato con gli esseri più umili del creato e con ciò che vi è di più sacro, rendono quest'opera unica nel suo genere nell'intero panorama letterario sardo.
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