Ad Oristano torna per la terza volta il "Martisor", tradizionale celebrazione d'inizio primavera promossa dall'Associazione Interculturale Italia – Romania Cuore Romeno Onlus di Oristano.

Con l'occasione il presidente dell'associazione e i soci omaggiano simbolicamente le donne della città con un'apposita cartolina e una rosa.

Secondo la tradizione rumena il Martisor – letteralmente "il piccolo Marzo" – trova la sua espressione in un cordocino confezionato con fili bianchi e rossi e che si lega a forma di otto. A questo cordoncino si appende un ciondolo portafortuna che può assumere le più diverse forme simboliche (un tempo monetine d'oro o d'argento, ma anche fili di erba, germogli o fiori; oggi fiori, animaletti, cuoricini, eccetera).

Bimbi al lavoro
Bimbi al lavoro
Bimbi al lavoro

Le credenze popolari dicono che chi indossa il "martisor", da tenere al collo fino a quando fiorisce il primo albero o sboccia la prima rosa, sarà fortunato e in salute per tutto l'anno.

Quest'anno i Martisor sono stati realizzati dai bambini romeni di Oristano e Sassari del corso di "Lingua, cultura e civiltà romena" della professoressa Florentina Ionescu.

La comunità straniera più numerosa nel comune di Oristano è proprio quella proveniente dalla Romania con il 30,7% (262) seguita dalla Repubblica Popolare Cinese (14,1%) e dal Senegal (10%).

(Unioneonline/v.l.)
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