L'Università di Sassari sempre più attenta all'educazione degli studenti in regime di detenzione.

L'ateneo turritano, che ha approvato lo scorso maggio un regolamento per l'istituzione e il funzionamento del Polo Universitario Penitenziario, ha visto premiati i suoi sforzi con l'erogazione da parte del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, di un finanziamento speciale di 220mila euro, appositamente destinato all'implementazione delle attività del Polo Universitario Penitenziario.

Il Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Sassari genera servizi speciali per studenti in regime di detenzione grazie ad una proficua collaborazione tra diverse istituzioni, e in particolare fra Amministrazione Penitenziaria nelle sue varie diramazioni, Università ed Ente regionale per lo studio universitario.

"Tra le realtà nazionali che aderiscono al Polo Universitario penitenziario, che ha visto iscritti oltre 450 studenti nel 2017, quella di Sassari è l'unica insulare e l'unica in cui una università eroga servizi didattici a studenti detenuti in quattro diversi istituti penitenziari: Alghero, Sassari-Bancali, Tempio-Nuchis, Nuoro", spiega il Delegato rettorale al Polo Universitario Penitenziario Emmanuele Farris, docente del Dipartimento di Chimica e Farmacia dell'Università di Sassari.

Gli studenti in regime di detenzione iscritti all'Università di Sassari studiano in 14 corsi di laurea differenti, ripartiti nei dipartimenti di Agraria, Giurisprudenza, Scienze economiche e aziendali, Storia, Scienze dell'uomo e della formazione, Scienze umanistiche e sociali. Alcuni di loro vantano un profitto talmente elevato da risultare vincitori di borse di studio erogate dall'Ente Regionale per lo studio.

La didattica universitaria carceraria viene erogata con modalità diverse ad una platea di studenti che vanno da quelli in regime di detenzione comune, a quelli in alta sicurezza fino ad alcuni detenuti in regime 41bis.

(Unioneonline/v.l.)
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