Uno spin off dell'Università di Cagliari composto unicamente da studenti, e pronto a combattere la dislessia: nasce nel capoluogo "Little Alienz", società composta da Sarah Pinna, Valentina Bellotti e Mauro Cuccu, e che intende immettere sul mercato un gioco in grado di permettere lo screening di questa malattia.

"Little Alienz" mette in campo un primo screening degli indicatori di rischio tramite un sistema integrato di gioco dedicato alle diverse aree in cui il bambino svolge le attività (a scuola e a casa), senza dunque che ciò produca stress ai pcicoli. In questo modo si stabiliscono precocemente dei percorsi di potenziamento personalizzati per ciascun bambino, a prescindere dalla presenza o meno di una futura diagnosi.

La ricerca che sta alla base del progetto ha coinvolto il dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia (con i docenti Donatella Petretto e Eraldo Nicotra), scuole dell'infanzia e scuole primarie, al fine di standardizzare il modello statistico che consentirà di creare un algoritmo proprietario (collegato a un database) su cui si baserà lo screening.

Il gioco
Il gioco
Il gioco

L'idea di impresa è nata all'interno del percorso formativo "Contamination Lab" durante il quale i tre studenti si sono conosciuti: il progetto è stato selezionato per la finale dell'edizione dell'anno scorso, durante la quale, pur non essendo arrivati sul podio, i giovani hanno ricevuto il premio speciale come miglior startup a sfondo sociale e hanno vinto uno degli "Special Prize" di Sardegna Ricerche.

"Little Alienz è il primo atto di una importante innovazione - spiega Maria Del Zompo, Rettore dell'Università di Cagliari - Il nostro è il primo ateneo italiano, e finora l'unico, ad aver previsto il sostegno a spinoff costituiti esclusivamente da studenti. E' un risultato ancora più importante perché Little Alienz è una società che guarda al sociale, aspetto tipico dei nuovi mestieri che non saranno mai soppiantati dai robot e dalle macchine. E' anche la dimostrazione di quanto siano bravi i nostri giovani e di quanto l'Università di Cagliari punti sulla responsabilità sociale".

(Unioneonline/v.l.)
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