Lo chiamano "Lo scultore della pietra pomice". È Giovanni Mainas, 62 anni, serramannese, che prova a contrastare la disoccupazione (intonachino e imbianchino di professione, l'unico impiego per lui, e non solo, sono ormai solo i cantieri occupazionali del Comune) plasmando piccoli blocchi di pietra pomice, che fra le sue mani diventano suggestive rappresentazioni dell'iconografia sarda.

"I temi delle mie sculture sono proprio le scene della vita e della tradizione dell'Isola: le donne che preparano e infornano il pane, le feste, il ballo, la musica", spiega Giovanni Mainas, che porta in giro per le feste e le sagre del territorio il suo inconfondibile banchetto con le particolarissime, e leggerissime, scene de su ballu tundu, su cumbidu, su sonadori de organettu, e via scolpendo nell'infinito panorama della cultura e della memoria della Sardegna.
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